Coppia di Comò Luigi XVI

Toscana fine XVIII secolo

Codice: ANMOCA0198073

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Coppia di Comò Luigi XVI - Toscana fine XVIII secolo

Caratteristiche

Toscana fine XVIII secolo

Stile:  Luigi XVI (1774-1792)

Epoca:  XVIII Secolo - dal 1701 al 1800

Origine:  Toscana, Italia

Essenza principale:  Acero Ciliegio Noce

Materiale:  Lamierino

Descrizione

Coppia di comò impiallacciati in noce e ciliegio. Fronte a tre cassetti di cui il primo nella fascia sottopiano più piccolo, filettato con motivo a freccia. Tutta la struttura è filettata con acero e noce, sono state aggiunte successivamente le bocchette intarsiate in acero. Maniglieria in lamierino centrale con rosone e foglie d'acanto originali. Piccole rotture e mancanze. Toscana fine XVIII secolo.

Condizione prodotto:
Prodotto che a causa dell'età e dell'usura richiede interventi di restauro e ripresa della lucidatura. Cerchiamo di presentare lo stato reale del mobile nel modo più completo possibile con le foto. Qualora alcuni particolari non risultassero chiari dalle foto, fa fede quanto riportato nella descrizione.

Dimensioni (cm):
Altezza: 98
Larghezza: 138,5
Profondità: 61

Informazioni aggiuntive

Stile: Luigi XVI (1774-1792)

Lo stile Luigi XVI precede di molti anni l'avvento al trono del sovrano da cui deriva il nome.
La rinnovata prevalenza della compostezza delle forme geometriche che caratterizzano la mobilia di epoca neoclassica, viene accolta come un antidoto alle formulazioni più libere e capricciose imposte dai dettami Rococò.
La fantasia dell'artista opera libere interpretazioni desunte dagli esempi del mondo greco-romano, etrusco o egizio, da cui solo la metrica architettonica viene riproposta con stretta osservanza.
In tal senso, si osservi come solo a partire dagli anni Settanta-Ottanta in ebanisteria si assiste al tramonto della fioritura pittorica a intarsio, in favore di modelli a prevalenza di ornato geometrico.
Viene dunque a maturare un arredo connotato da un estrema eleganza e di virile austerità.
In Italia, lo stile Luigi XVI trova naturale diffusione.
La mobilia tende nella norma fin dagli anni Sessanta-Settanta ad adottare struttura lineare e con forte presenza di decorazioni.
Si predilige l'utilizzo di legni a colorazione bruno-chiara, come il ciliegio.
Il Luigi XVI italiano rimarrà sempre legato alla produzione di complementi d'arredo specificatamente orientati alla tipologia a intarsio.
Si tratta di mobili di dimensioni ben proporzionate, sorretti dalle caratteristiche gambe a piramide troncoconica, vestiti dalle specchiature del piano, dei fianchi e dei pannelli centrati da eleganti decori a valenza geometrica.

Epoca: XVIII Secolo - dal 1701 al 1800

Essenza principale:

Acero

Legno duro, chiaro, usato per intarsi. Cresce soprattutto in Austria, però è diffuso in tutto l'emisfero boreale, dal Giappone all'America del Nord, passando per Cina ed Europa. È uno dei legni più chiari in assoluto, tendente al bianco, è simile al legno di tiglio o betulla. La radica è impiegata nella produzione di secretaires antichi.

Ciliegio

Ricavato dal prunus cerasus, pianta di origine orientale, è un legno duro e di colore chiaro e delicato, con una venatura tendente al rossiccio. Per la sua diffusione e disponibilità venne impiegato in Europa in mobili popolari. In ebanisteria, nel '600, fu largamente impiegato in Francia e Inghilterra per lavori d'intarsio. In Italia riscosse molto successo a Lucca. Fu molto diffuso anche negli Stati Uniti per la fabbricazione, dal tardo '600, di mobili di uso comune.
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Noce

Il legno di noce proviene dalla pianta il cui nome botanico è juglans regia, originaria probabilmente dell'Oriente ma molto comune in Europa. Di colore marrone chiaro o scuro, è un legno duro dalla bella venatura, molto usato nei mobili antichi. Fu l'essenza principale in Italia per tutto il Rinascimento e in seguito ebbe buona diffusione in Europa, specialmente in Inghilterra, fino all'avvento del mogano. Venne impiegato per mobili in massello e talvolta intagli e intarsi, l'unico suo grande limite è che soffre molto il tarlo. In Francia si utilizzò largamente più che altro in provincia. Nella seconda metà del '700 il suo impiego diminuì sensibilmente perché gli si preferirono il mogano e altri legni esotici.

Materiale: Lamierino

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