Pietro Annigoni

Nicolò Rasmo
Cassa di risparmio della provincia di Bolzano

Nicolò Rasmo
Cassa di risparmio della provincia di Bolzano

Valerij Sergeev
Edizioni R.C. La casa di Matriona

Cesare De Seta
Unione Tipografico-Editrice Torinese

s.a.
Cosmit

Natale Spineto
Editoriale Jaca Book

AA.VV.
Unione Tipografico-Editrice Torinese

Gilda Rosa
Aldo Martello Editore

AA.VV.
Editoriale Jaca Book

Dal sottotitolo la partenza del Rinascimento sembrerebbe prematura. Eppure questa opera, a più autori che fra loro hanno lungamente discusso, ci mostra un Rinascimento che inizia a Oriente, nel mondo bizantino, in particolare nei Balcani. È un Rinascimento presente nel mondo arabo islamico e dei Mamelucchi, anche se tenuto a freno dai governanti. La grandiosità del gotico nel Mediterraneo, così carico di istanze umanistiche, ci porta in seguito a quel Quattrocento che del Rinascimento tra Italia e Fiandre, sino a Napoli, ci darà l'ideologia di partenza che segna la storia dell'arte occidentale.

AA.VV.
Studio per Edizioni Scelte

Marco Musillo
Getty Publications

During Qing dynasty China, Italian artists were hired through Jesuit missionaries by the imperial workshops in Beijing. In The Shining Inheritance: Italian Painters at the Qing Court, 1699–1812, Marco Musillo considers the professional adaptations and pictorial modifications to Chinese traditions that allowed three of these Italian painters — Giovanni Gherardini (1655– ca. 1729), Giuseppe Castiglione (1688–1766), and Giuseppe Panzi (1734–1812) — to work within the Chinese cultural sphere from 1699, when Gherardini arrived in China, to 1812, the year of Panzi's death. Musillo focuses especially on the long career and influence of Castiglione (whose Chinese name was Lang Shining), who worked in Beijing for more than fifty years. Serving three Qing emperors, he was actively engaged in the pictorial discussions at court.

The Shining Inheritance perceptively explores how each painter's level of professional artistic training affected his understanding, selection, and translation of the Chinese pictorial traditions. Musillo further demonstrates how this East-West artistic exchange challenged the dogma of European universality through a professional dialogue that became part of established workshop routines. The cultural elements, procedures, and artistic languages of both China and Italy were strategically played against each other in negotiating the successes and failures of the Italian painters in Beijing. Musillo's subtle analysis offers a compelling methodological model for an increasingly global field of art history. 

AA.VV.
Società Editrice Umberto Allemandi & C.

"Max Beckmann è la grande occasione perduta o la via trascurata, o una linea direta caduta chissà perché in disuso, della pittura del ventesimo secolo [...] La grande ambizione di Max Beckmann non l'ha seguita proprio nessuno, e l'arte di un secolo dovrà forse rimpiangerlo per sempre". (Flavio Caroli)